Attraverso l'azione di recupero dei magredi a partire da amorfeti sono stati ripristinati oltre 90 ettari di prati magri in tutta la regione.
Bisogna considerare infatti che fra tutte le minacce che mettono in pericolo la conservazione dei magredi, la proliferazione di Amorfa fruticosa soprattutto lungo le aste dei fiumi Tagliamento, Torre e Natisone, rappresenta forse il fattore di rischio che merita la maggiore attenzione da parte dell'Ente gestore delle aree naturali protette in questione: ZSC Valle del medio Tagliamento, Greto del Tagliamento confluenza dei fiumi Torre e Natisone.
Si tratta di una specie alloctona di origine nordamericana particolarmente aggressiva nelle zone golenali caratterizzate dalla prevalenza di sabbie e limi. Questa pianta prolifera velocemente tramite seme e polloni fino a ricoprire completamente i prati magri residui. Inoltre essendo una leguminosa è in grado di fissare nel terreno l'azoto atmosferico determinandone la fertilizzazione. Grazie a questa caratteristica essa è quindi in capace di portare alla completa trasformazione della natura stessa dei magredi, contraddistinti come noto, dal suolo "povero" di elementi nutritivi.
A partire dal 2012 i primi interventi di ripristino condotti nell'ambito di questa azione sono stati svolti nella ZSC Greto del Tagliamento in Comune di Spilimbergo.
La prima fase d'intervento è stata fondamentale per comprendere le reali difficoltà incontrate in campo e per poter migliorare le tecniche utilizzate. Al fine di preservare la diversità ecologica delle ZSC l'eliminazione dell'amorfa è stata fatta con metodi manuali in maniera quasi "chirurgia" con lo scopo di salvaguardare gli arbusti di specie autoctone come Hippophae rhamnoides, Salix eleagnos, Juniperus communis, ecc. Dopo l'acquisto del trattore e delle attrezzature necessarie con i fondi del Life si è quindi proseguito mediante l'utilizzo della trinciaforestale montata sulla trattrice.
I maggiori oneri operativi rispetto a quanto inizialmente previsto a causa del forte livello di incespugliamento con presenza di arbusti alti oltre 5 metri e presenza di alberi frammisti ai cespugli, sono stati compensati dalla possibilità di affidare alcune delle operazioni di taglio a ditte esterne interessate allo sfruttamento delle biomasse legnose.
Evidenza dell'entità di proliferazione di Amorpha fruticosa presso la Confluenza dei fiumi Torre e Natisone. A causa dell'altezza degli esemplari, oltre 5 metri, e delle densità della vegetazione, gli interventi di decespugliamento, per l'impegno di risorse e il dispendio di energie, pur essendo stati attribuiti all'azione C5 si sono prefigurati come interventi per certi versi analoghi a quelli di taglio di certe boscaglie (azione C6)
Nel corso del 2014 e ad inizio 2015, si è proceduti in maniera molto intensa e serrata nello svolgimento della presente azione su buona parte della ZSC "Greto del Tagliamento" e della Confluenza dei fiumi Torre e Natisone. Su tutte le superfici decespugliate gli interventi successivi sono proseguiti con almeno due tagli sui ricacci nel corso di ogni stagione vegetativa.
Questa azione è complementare agli altri interventi di taglio (decespugliamnto e taglio di boscaglie di neoformazione) previsti nell'ambito del Progetto.
Su alcune delle superfici ripristinate è stata quindi svolta la semina del fiorume e il trapianto delle piante provenienti dal vivaio di Palazzolo dello Stella.
Interventi di decespugliamento di amorfa tramite uso di trinciaforestale e trattrice Valtra (acquistati coi Fondi del progetto Life Magredi Grasslands), presso la confluenza dei fiumi Torre e Natisone
Complessivamente da inizio progetto, mediante questa azione, sono stati intrapresi ripristini su superfici invase da amorfa su circa 50 ha nella ZSC "Greto del Tagliamento", circa 7 ha nella ZSC "Magredi del Cellina" presso la località guado di Murlis a Zoppola, circa 27 ettari nella ZPS "Magredi di Pordenone" a nord della Cossana, su circa 7 ha nella ZSC "Confluenza dei Fiumi Torre e Natisone" e un 1 ettaro presso la "Valle del Medio Tagliamento" per complessivi 91 ettari ripristinati .
Per lo sviluppo di questa azione (decespugliamento per favorire le praterie magre), si è operato in maniera selettiva e quasi chirurgica selezionando gli habitat da non trattare perché potevano evolvere verso formazioni boschive d'interesse comunitario da quelli in cui era invece più opportuno intervenire per il recupero dei magredi originari.
Sulle superfici con incespugliamento inferiore al 20% si è operato con personale della Regione, mentre per le aree con incespugliamento superiore i primi interventi sono stati affidati, senza oneri a carico della Regione, a ditte che utilizzano il legname come fonte di energia alternativa nelle centrali a biomassa selezionate sulla base della manifestazione d'interesse ad un avviso pubblico evidenziato sul sito della Regione.
In totale nell'ambito del Progetto Life sono stati ripristinati mediante decespugliamento e successivo controllo dei ricacci, tramite trinciature e sfalci ripetuti con asporto della biomassa, circa 50 ettari nella ZSC "Greto del Tagliamento", circa 15 ettari nella ZSC "Magredi del Cellina" a Zoppola, circa 28 ettari a nord della Cossana (Maniago) nella ZPS "Magredi di Pordenone", circa 26 ettari nella ZSC "Valle del medio Tagliamento, circa 12 ettari nella ZSC "Confluenza Torre e Natisone", per un totale di 131 ettari recuperati a magredo nell'ambito di questa specifica azione.
Su alcune delle aree trattate già in avanzato stato di ripristino sono state svolte semine di fiorume e trapianto di plantule provenienti da vivaio. I trapianti hanno riguardato sette aree decespugliate nelle quali sono state trasferite 8.379 piantine.
Le varie fasi di recupero dei magredi a partire da praterie incespugliate (azione C4). Su alcune aree al termine del decespugliamento è stata eseguito un arricchimento di specie tramite distribuzione di fiorume e trapianto di esemplari provenienti dal vivaio
Mentre il decespugliamento ha riguardato praterie abbandonate caratterizzate dalla presenza più o meno densa di arbusti, il taglio delle boscaglie si è svolto su quelle maggiormente contraddistinte da un eccessiva presenza di alberi di neoformazione (sviluppo recente).
Le modalità operative non si discostano molto da quelle precedentemente descritte anche se per tale azione l'impegno di forze ed energie richieste è stato ovviamente di gran lunga superiore. Anche i questo caso si è scelto di affidare alcuni dei primi e più impegnativi lavori di sgombero del legname a operatori interessati allo sfruttamento del materiale nelle centrali a biomassa senza oneri a carico della Regione. Questa modalità, indirettamente, costituisce un elemento utile a contrastare il cambiamento climatico e a favorire la biodiversità perché punta sul recupero di un habitat d'interesse in via di scomparsa sfruttando il legno come fonte di energia rinnovabile ed alternativa in un ottica di circolarità, sostenibilità e compatibilità con l'ambiente .
Prelievo del legname e taglio delle boscaglie (azione C6) presso il Greto del Tagliamento: per far fronte al notevole impegno di lavoro e favorire un approccio teso al reciclo dei materiali e all'utilizzo delle energie rinnovabili la Regione ha fatto ricorso all'avviso pubblico per coinvolgere ditte interessate al taglio e al prelievo del legname da utilizzare nelle centrali a biomassa senza oneri a carico della Regione e del Progetto
L'azione oltre ai drastici interventi di taglio e all'allontanamento della biomassa ha comportato tutta una serie di passaggi successivi come la triturazione della ceppaie mediante trinciaforestale ed i successivi consistenti interventi di decespugliamento e sfalcio dei ricacci (sono stati svolti almeno due interventi nel corso di ciascuna stagione vegetativa). Anche in questo caso su alcune delle superfici avviate a ripristino è stata svolta la semina del fiorume e il trapianto delle giovani piantine autoctone moltiplicate nel vivaio di Palazzolo dello Stella.
Buona parte di questa azione, si è svolta con successo e si trova in fase di conclusione su una superficie di circa 46 ha all'interno della ZSC "Greto del Tagliamento".
Esito degli interventi connessi allo svolgimento della azione C6 presso la ZSC Greto del Tagliamento (prima: anno 2013 e dopo: anno 2016)
Il grafico mostra le superfici ripristinate a magredo ripartite fra le tre azioni (decespugliamento, eliminazione di amorfa e taglio di boscaglie) al 30 giugno 2019.