PROSEGUITA NEL 2019 LA RACCOLTA DEI SEMI.

Per futuro il vivaio regionale, anche grazie agli accordi con il vivaio regionale del Veneto e della Provincia di Autonoma di Trento e l'Università di Udine, si sta sempre più orietando verso la conservazione del germoplasma e la creazione di un campo catalogo con funzione didattica e conservativa di tutte le specie rare ed a rischio di estinzione presenti a livello regionale.      

Coltivazione di piantine autoctone presso il vivaio regionale di Palazzolo dello Stella (UD), a destra un esemplare della rara specie endemica Brassica glabrecens riprodotta e coltivata nel medesimo Vivaio dell?azienda Volpares

Coltivazione di piantine autoctone presso il vivaio regionale di Palazzolo dello Stella (UD), a destra un esemplare della rara specie endemica Brassica glabrecens riprodotta e coltivata nel medesimo Vivaio dell?azienda Volpares

ALLESTITA LA STANZA DI GERMINAZIONE

ALLESTITA LA STANZA DI GERMINAZIONE

La stanza per le prove di germinazione è stata realizzata allo scopo di individuare le cause della bassa germinazione dei semi delle specie che caratterizzano le praterie asciutte friulane. Questa, assieme alle recenti procedure utilizzate per la coltivazione fa parte di un piano tecnico atto ad aumentare la produzione vivaistica, in particolare quella delle specie magredili d'interesse conservazionistico aventi bassa germinabilità.

La germinabilità dei semi si è dimostrata essere la chiave di volta per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Infatti non sono stati riscontrati altri fattori limitanti nella coltivazione in vivaio e nel trasferimento-attecchimento delle piantine in sito, individuando le fasi critiche dell'attività svolta:
1. raccolta e selezione dei semi e idoneo che segnala il momento di giusta maturazione.
2. scelta delle specie più idonee alla semina e coltivazione in vivaio.
3. pulizia dei semi, rottura degli involcri fruttiferi, scarificazione del tegumento prima della semina.
4. dormienza dei semi.
4. Fase di riacclimatazione e stress nella fase di trapianto che prelude al definitivo attecchimento.

L'uso del deumidificatore si è dimostrato funzionale alla conservazione dei semi in quanto consente di mantenere costante e relativamente asciutto, il tenore di umidità dell'aria. Una parte dei semi tuttavia sono stati sottoposti a trattamenti di conservazione diversificati, per verificare la possibilità di migliorarne la percentuale di germinazione.

I lotti dei semi di tali specie sono stati suddivisi in tre sottogruppi e quindi, sottoposti a tre diverse modalità di conservazione:
-  conservazione ordinaria: al buio, umidità controllata, temperatura variabile;
-  conservazione in frigorifero: al buio, in buste di plastica, temp. 5-6 ° C;
- conservazione all'esterno, in un letto di sabbia (stratificazione): buio, temperatura e umidità variabili.

RACCOLTA DEL FIORUME

Nel corso delle campagne 2013 il fiorume è stato raccolto con mietitrebbia cioè effettuando il taglio dell'erba 'in piedi" e la separazione dei semi in un unico passaggio. Dal 2014 in poi si è scelto di operare diversamente cioè eseguendo prima lo sfalcio e l'ammucchiamento dell'erba su file parallele e successivamente, mediante trebbiatura, la separazione del fiorume dall'erba. Tale operazione sembra avere una resa maggiore rispetto alla mietitrebbiatura.
La raccolta è stata eseguita in corrispondenza della fase fenologica di quasi maturazione della graminacea Chrysopogon gryllus. Una volta raccolto, il fiorume è stato stoccato, essiccato ed insaccato in modo da potere essere conservato nel miglior modo prima di essere utilizzato per i successivi interventi di ripristino dei magredi.

 

Confronto fra tecnica di raccolta con mietitrebbia (campagna raccolta 2013: prelievo del fiorume con steli dell'erba "in piedi"), e trebbiatura (campagne 2014 2015: prelievo del fiorume effettuato previo sfalcio e ranghinatura)

Confronto fra tecnica di raccolta con mietitrebbia (campagna raccolta 2013: prelievo del fiorume con steli dell'erba "in piedi"), e trebbiatura (campagne 2014 2015: prelievo del fiorume effettuato previo sfalcio e ranghinatura)

essiccatura e stoccaggio di fiorume presso le casermette dell'area "Brunner" a Codroipo

essiccatura e stoccaggio di fiorume presso le casermette dell'area "Brunner" a Codroipo


Complessivamente dall'inizio del progetto al maggio 2017 sono stati raccolti circa 245 q.li di fiorume e corrisponde a una superficie totale trebbiata pari a 456 ha. Calcolando che per il ripristino sono necessari in media circa 180 kg di fiorume per ettaro, tale quantità è quella necessaria per la semina e il ripristino a magredo di circa 136 ettari.

annoresa (q.li)area di raccoltasuperficie
di raccolta (ha)
utili per il
recupero di ha
201370Codroipo, S. Quirino, Dandolo, Tauriano9039
201417Codroipo, S. Quirino, Dandolo509
201572Codroipo, S. Quirino, Dandolo10040
201643,4Codroipo, S. Quirino, Dandolo9224
201742,8Codroipo, S. Quirino, Dandolo, Tauriano12424
tot245456136

Aree di raccolta del fiorume presso Codroipo (1)10 ha, S. Quirino (2) 10 ha, Tauriano (3) 15 -20 ha, Dandolo (4) circa 70 ha

Aree di raccolta del fiorume presso Codroipo (1)10 ha, S. Quirino (2) 10 ha, Tauriano (3) 15 -20 ha, Dandolo (4) circa 70 ha

RACCOLTA DEI SEMI

Oltre alla raccolta meccanica del fiorume necessario alla semina delle grandi superfici da ripristinare, il Progetto prevedeva anche il prelievo manuale dei semi delle specie più particolari ed idonee ad essere coltivate in vivaio (ex situ) al fine di costituire un semenzaio, cioè delle piante da utilizzare per la produzione di semi e piantine coltivate da trapiantare sulle superfici riqualificate al fine di arricchire i magredi delle specie autoctone più pregiate e rare.
Le campagne di raccolta, e la successiva coltivazione in serra dal 2012 ad oggi, hanno consentito di produrre oltre 60.000 piantine di cui 6.000 appartenenti alle specie più rare (specie elencate nell'Allegato II della Direttiva "Habitat").
Nonostante le molte difficoltà legate a fattori disturbo esterni (siccità, attività di brucature e sradicamento da parte di animali al pascolo e selvatici) molte di esse sono riuscite ad attecchire ed arricchire con la loro presenza le superfici ripristinate.

Nel 2018 e agli inizi del 2019 sono stati interessati, dalle piantumazioni delle specie derivate dalla raccolta dei semi e successivamente coltivate in vivaio i tre siti di interesse comunitario: ZSC Greto Tagliamento, ZSC Magredi del Cellina (ZPS Magredi di Pordenone) e ZSC Confluenza Torre-Natisone.
Complessivamente nelle ultime fasi del progetto sono state messe a dimora circa 14.000 esemplari di piante erbacee apportando circa 60 specie vegetali prima del tutto assenti e tipiche delle praterie asciutte regionali.
Complessivamente da inizio a fine progetto sono stati trapiantati oltre 85.000 esemplari.
L?azione è stata coordinata dal dott. Lucio Taverna.


Raccolta manuale di semi e particolare di Biscutella laevigata una delle specie target

Raccolta manuale di semi e particolare di Biscutella laevigata una delle specie target

  1. INDRODUZIONE
  2. raccolta del seme
  3. ripristino incolti
  4. decespugliamento e disboscamento
  5. divulgazione
Regione FVG