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Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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HOMEPAGE DELLA Z.P.S. MAGREDI DI PORDENONE
I LUOGHI INTERESSATI DAL PROGETTO
IL PIANO DI GESTIONE
GLI HABITAT DEI MAGREDI DI PORDENONE
LA FLORA DEI MAGREDI DI PORDENONE
LA FAUNA DEI MAGREDI DI PORDENONE
IL PROCESSO PARTECIPATIVO

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Falco vespertinus
Falco cuculo


Iconografia Ministero Ambiente

PHYLUM

Vertebrata

CLASSE

Aves

ORDINE

Falconiformes

FAMIGLIA

Falconidae

SPECIE

Falco vespertinus

LEGISLAZIONE A TUTELA DELLA SPECIE

 

Direttiva Uccelli all.I
Convenzione di Berna all.III
Legge Nazionale 157/92, specie particolarmente protetta
Legge regionale 9/2007

CARATTERISTICHE ECOLOGICHE

 

Questa specie assomiglia molto al falco lodolaio con cui può essere scambiato se osservato in volo. Le differenze della livrea possono invece essere apprezzate se si osserva il falco cuculo su di un posatoio: il maschio adulto presenta zampe rosse e sottocoda di color ruggine intenso mentre la restante parte del corpo è grigio lavagna. La femmina invece presenta le parti della testa color ruggine e la testa grigio-barrato. Il verso è del tutto simile a quello del gheppio anche se più acuto. Si tratta di una specie predatrice che si ciba principalmente di grossi insetti, soprattutto ortotteri, catturati in volo e a terra. La dieta può essere integrata con micromammiferi e anfibi. Il falco cuculo nidifica tipicamente nell’Europa centro-orientale in particolare fra l’Ungheria e il fiume Lena, in Siberia. Compie una migrazione circolare in senso orario raggiungendo i quartieri di svernamento in Africa. In Italia la presenza come nidificante è sporadica ma, negli habitat adatti (ambienti steppici), potrebbe essere destinata ad aumentare soprattutto se verranno adottate misure protettive ai potenziali siti riproduttivi e ridotto l’uso dei pesticidi. In regione è un migratore regolare abbastanza frequente durante la primavera, molto scarso o quasi del tutto assente nel periodo post riproduttivo. Estivante abbastanza regolare anche se localizzato soprattutto con individui immaturi. I primi arrivi in provincia si registrano verso la metà di aprile; la migrazione continua in modo
abbastanza evidente in maggio talvolta fino a metà giugno. Gli stormi più consistenti si osservano soprattutto durante la prima parte di maggio. Durante la permanenza nel territorio della provincia frequenta zone aperte adatte alla cattura di insetti. Si osserva soprattutto nelle campagne coltivate di pianura su medicai, prati da sfalcio, coltivi erbacei e aree magredili con posatoi che possono essere costituiti da alberi isolati. Negli ultimi anni viene osservato sempre più frequentemente nelle aree dei magredi ed in particolare sulle superfici a prato presso Maniago in corrispondenza del Dandolo e in particolare nell’area utilizzata per le esercitazioni dei paracadutisti in corrispondenza della “Prateria Tiepola”.

Trend Magredi

2000-2004 In aumento

 

Distribuzione Magredi

2000-2004 Comune

VULNERABILITÀ

 

Status IUCN

vulnerabile

Criticità zona

Poco presente in zona e diffusa nel territorio nazionale o migratrice

Fragilità ecologica

Alta

RELAZIONI CON GLI HABITAT

 

FORAGGIAMENTO

• PC8

PRATERIE EVOLUTE SU SUOLI FERRETTIZZATI DEI TERRAZZI FLUVIALI STABILIZZATI (MAGREDI) DELL'AVANTERRA ALPINO (62A0)
Chamaecytiso hirsuti-Chrysopogonetum grylli Pignatti ex Feoli Chiapella et Poldini 1993

• PC5

PRATERIE XEROFILE PRIMITIVE SU ALLUVIONI CALCAREE (MAGREDO) DELL'AVANTERRA (62A0)
Centaureo dichroanthae-Globularietum cordifoliae Pignatti 1953

• PC10

PRATERIE EVOLUTE SU SUOLO CALCAREO DELLE PREALPI (62A0)
Gladiolo palustris-Molinietum arundinaceae Poldini et Feoli Chiapella in Feoli Chiapella et Poldini 1993

• AA6

VEGETAZIONE ERBACEA DELLE GHIAIE DEL MEDIO CORSO DEI FIUMI (3220)
Leontodonto berinii-Chondrilletum T. Wraber 1965

• PM1

PRATI DA SFALCIO DOMINATI DA ARRHENATHERUM ELATIUS (6510)
Arrhenatherion elatioris W. Koch 1926

• PC6

PRATERIE XEROFILE SEMI-EVOLUTE SUI PRIMI TERRAZZI ALLUVIONALI (MAGREDO) DELL'AVANTERRA ALPINO CON SCHOENUS NIGRICANS (62A0)
Schoeno nigricantis-Chrysopogonetum grylli Pignatti ex Feoli Chiapella et Poldini 1993

RIPOSO

• PC10

PRATERIE EVOLUTE SU SUOLO CALCAREO DELLE PREALPI (62A0)
Gladiolo palustris-Molinietum arundinaceae Poldini et Feoli Chiapella in Feoli Chiapella et Poldini 1993

• AA6

VEGETAZIONE ERBACEA DELLE GHIAIE DEL MEDIO CORSO DEI FIUMI (3220)
Leontodonto berinii-Chondrilletum T. Wraber 1965

• PC5

PRATERIE XEROFILE PRIMITIVE SU ALLUVIONI CALCAREE (MAGREDO) DELL'AVANTERRA (62A0)
Centaureo dichroanthae-Globularietum cordifoliae Pignatti 1953

• PC6

PRATERIE XEROFILE SEMI-EVOLUTE SUI PRIMI TERRAZZI ALLUVIONALI (MAGREDO) DELL'AVANTERRA ALPINO CON SCHOENUS NIGRICANS (62A0)
Schoeno nigricantis-Chrysopogonetum grylli Pignatti ex Feoli Chiapella et Poldini 1993

• PC8

PRATERIE EVOLUTE SU SUOLI FERRETTIZZATI DEI TERRAZZI FLUVIALI STABILIZZATI (MAGREDI) DELL'AVANTERRA ALPINO (62A0)
Chamaecytiso hirsuti-Chrysopogonetum grylli Pignatti ex Feoli Chiapella et Poldini 1993

• PM1

PRATI DA SFALCIO DOMINATI DA ARRHENATHERUM ELATIUS (6510)
Arrhenatherion elatioris W. Koch 1926

MINACCE PER LA SPECIE

 

• 101

COLTIVAZIONE: MODIFICA DALLE PRATICHE COLTURALI

 
 

La sostituzione della monocultura al paesaggio variegato delle campagne tradizionali contraddistinto dalla presenza di coltivi frammisti a prati, incolti e siepi ha nel complesso ridotto la disponibilità di habitat adatti a questa specie.

alto rischio

• 110

USO DI PESTICIDI

 
 

L'alterazione degli equilibri ecologici e delle catene alimentari connesse con l'uso di pesticidi incide negativamente su questa specie tipicamente insettivora.

medio rischio

• 150

SISTEMAZIONE FONDIARIA

 
 

La specie è caratteristica del mosaico con presenza di fasce boscate e zone aperte per cui la semplificazione ambientale indotta dalle sistemazioni fondiarie hanno ridotto la disponibilità degli habitat preferiti da questa specie.

alto rischio

• 151

SISTEMAZIONE FONDIARIA: RIMOZIONE DI SIEPI E BOSCHETTI

 
 

La presenza di alberi nelle campagne rappresentano un elemento fondamentale per questa specie che li utilizza come posatoi e come potenziali siti di nidificazione.

basso rischio

• 243

PRELIEVO/RACCOLTA DI FAUNA IN GENERALE: INTRAPPOLAMENTO, AVVELENAMENTO, CACCIA/PESCA DI FRODO

 
 

L'avvelenamento accidentale può essere legato alla predazione di roditori che hanno mangiato esche utilizzate per la derattizzazione. Inoltre la consuetudine illegale di sparare ai nidi dei corvidi costituisce un'ulteriore minaccia per questa specie.

basso rischio

• 623

ATTIVITÀ SPORTIVE E DIVERTIMENTI ALL'APERTO: VEICOLI MOTORIZZATI

 
 

Il disturbo generale provocato dalle attività fuoristradistiche può interferire in maniera negativa su questa specie allontanandola dai magredi che essa sfrutta come territorio ideale di caccia.

basso rischio

MISURE DI CONSERVAZIONE

 

INTERVENTI ATTIVI

• IA4

Manutenzione delle praterie magredili mediante decespugliamento o pascolo

• IA18

Attività di vigilanza e prevenzione dei fenomeni di bracconaggio

INCENTIVAZIONI E INDENNITÀ

• IN1

Incentivazione per la riduzione dell'uso dei prodotti fitosanitaria a favore dell'agricoltura biologica e integrata

• IN2

Conversione dei seminativi, mantenimento dei prati, dei pascoli e delle fasce inerbite

• IN6

Incentivi per il ripristino e la manutenzione delle siepi e delle fasce boscate

• IN7

Indennizzo e premio per la conservazione degli alberi notevoli e delle vecchie siepi

PROGRAMMI DI MONITORAGGIO E/O RICERCA

• MR6

Monitoraggio degli uccelli migratori, con particolare riferimento di all. i della dir. uccelli e dei migratori transahariani (inanellamento a scopo scientifico)

• MR21

Monitoraggio delle infrastrutture ecologiche (siepi, fasce boscate) e degli alberi notevoli

PROGRAMMI DIDATTICI

• PD1

Sensibilizzazione operatori economici locali: agricoltori e allevatori

• PD3

Sensibilizzazione e formazione di cacciatori e pescatori sportivi

REGOLAMENTAZIONI

• RE1

Conservazione prati stabili

• RE2

Divieto di dissodamento degli habitat di interesse comunitario e di habitat di specie

• RE4

Riduzione dell'impatto dei prodotti fitosanitari e protocolli relativi alla pratica dell'agricoltura integrata

• RE6

Conservazione delle siepi e delle fasce boscate

• RE7

Conservazione degli alberi notevoli e delle vecchie siepi

• RE23

Salvaguardia e valorizzazione del paesaggio naturale e rurale tradizionale

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