GLI ANFIBI All’interno della ZPS sono particolarmente numerosi anche i rettili e gli anfibi d’interesse comunitario. Ciò è dovuto al fatto che questi animali costituiscono una componente molto fragile ma essenziale per tutti gli ecosistemi naturali di maggior pregio. Trattandosi di specie dotate di scarsa mobilità territoriale sono quelle che fra tutte risentono di più della graduale trasformazione degli habitat a livello locale. Fra gli anfibi il rospo smeraldino (Pseudepidalea viridis) sembra il più adatto alle condizioni di aridità che contraddistinguono le praterie magredili. Questa specie tuttavia necessita, almeno nel corso della primavera, anche della presenza di pozzanghere e pozze dove riprodursi: entrambe queste situazioni sono rilevabili proprio nella fascia della ZPS caratterizzata dai greti e dai prati magri. La Rana di Lataste (Rana latastei) è invece una tipica specie endemica dell’area padano-veneta che predilige i boschi umidi della bassa e delle risorgive spingendosi fino alla fascia collinare. È quindi presente in buona parte delle aree umide del Vinchiaruzzo e di Sequals soprattutto nelle aree dotate di discreta copertura forestale accontentandosi anche della presenza di lacerti di bosco e vecchie siepi. L’Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata) è un altro anfibio molto particolare. Appare simile ai rospi ma più piccolo inconfondibile se voltato a pancia in sù per il ventre marezzato di color giallo carioca. La specie, divenuta rara a livello europeo, continua ad essere presente e a riprodursi nelle risorgive del Vinchiaruzzo evitando le aree coltivate in modo intensivo. É rilevabile con più facilità nel corso della stagione riproduttiva in prossimità di fossi, pozze fangose e pozzanghere, soprattutto quelle effimere che si formano in primavera lungo i tratturi e le capezzagne lontano dalle colture specializzate e trattate con pesticidi. |