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Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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HOMEPAGE DELLA Z.P.S. MAGREDI DI PORDENONE
I LUOGHI INTERESSATI DAL PROGETTO
IL PIANO DI GESTIONE
GLI HABITAT DEI MAGREDI DI PORDENONE
LA FLORA DEI MAGREDI DI PORDENONE
LA FAUNA DEI MAGREDI DI PORDENONE
IL PROCESSO PARTECIPATIVO

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Coluber viridiflavus
Biacco


Reptiles and Amphibians of Britain and Europe - E. N. Arnold and J. A. Burton

PHYLUM

Vertebrata

CLASSE

Reptilia

ORDINE

Squamata

FAMIGLIA

Colubridae

SPECIE

Coluber (Hierophis) viridiflavus (Lacépède, 1789)

LEGISLAZIONE A TUTELA DELLA SPECIE

 

Direttiva Habitat all.IV
Convenzione di Berna all.II
Legge regionale 9/2007

CARATTERISTICHE ECOLOGICHE

 

È uno dei più comuni ofidi in regione. Specie diurna ad ampia valenza ecologica colonizza vari habitat, anche quelli antropici quali coltivi, ruderi e giardini. Eliofilo, tende a concentrarsi in zone aride e pietrose, ma è diffuso anche in zone forestali e arbusteti, occasionalmente anche in prati umidi. Accoppiamenti in maggio-giugno. In luglio la femmina depone fino a 15 uova in buche del terreno o in cavità di muretti a secco. Si nutre principalmente di altri rettili quali lucertole o addirittura vipere, non disdegna le uova di piccoli uccelli o piccoli anuri come rane e rospi. La denominazione scientifica corrente è Hierophis viridiflavus. È più raro in aree agricole ed antropizzate dove sono in parte scomparsi i suoi habitat tipici e dove i frequenti investimenti da parte di veicoli motorizzati sono una grave causa di mortalità.

Trend Magredi

Non rilevato

 

Distribuzione Magredi

1999 Molto comune
2007 Non aggiornata

VULNERABILITÀ

 

Status IUCN

a minor rischio

Criticità zona

Presente equamente in zona e nel territorio nazionale

Fragilità ecologica

Bassa

RELAZIONI CON GLI HABITAT

 

GENERALE

• OB4

VEGETAZIONI LIANOSE LUNGO I CORSI D’ACQUA (6430)
Convolvuletalia sepium R. Tx. 1950 em. Mucina 1993

• PC10

PRATERIE EVOLUTE SU SUOLO CALCAREO DELLE PREALPI (62A0)
Gladiolo palustris-Molinietum arundinaceae Poldini et Feoli Chiapella in Feoli Chiapella et Poldini 1993

• PC5

PRATERIE XEROFILE PRIMITIVE SU ALLUVIONI CALCAREE (MAGREDO) DELL'AVANTERRA (62A0)
Centaureo dichroanthae-Globularietum cordifoliae Pignatti 1953

• PC6

PRATERIE XEROFILE SEMI-EVOLUTE SUI PRIMI TERRAZZI ALLUVIONALI (MAGREDO) DELL'AVANTERRA ALPINO CON SCHOENUS NIGRICANS (62A0)
Schoeno nigricantis-Chrysopogonetum grylli Pignatti ex Feoli Chiapella et Poldini 1993

• PC8

PRATERIE EVOLUTE SU SUOLI FERRETTIZZATI DEI TERRAZZI FLUVIALI STABILIZZATI (MAGREDI) DELL'AVANTERRA ALPINO (62A0)
Chamaecytiso hirsuti-Chrysopogonetum grylli Pignatti ex Feoli Chiapella et Poldini 1993

• PM1

PRATI DA SFALCIO DOMINATI DA ARRHENATHERUM ELATIUS (6510)
Arrhenatherion elatioris W. Koch 1926

MINACCE PER LA SPECIE

 

• 101

COLTIVAZIONE: MODIFICA DALLE PRATICHE COLTURALI

 
 

Le modifiche delle pratiche agricole hanno causato per molte specie di serpenti la riduzione, la frammentazione e il deterioramento dell'habitat.

medio rischio

• 110

USO DI PESTICIDI

 
 

Oltre ai possibili gli effetti diretti su questa specie, l'uso di pesticidi influisce secondariamente alterando la catena trofica di cui il biacco fa parte.

medio rischio

• 150

SISTEMAZIONE FONDIARIA

 
 

La perdita di habitat secondari legati alle sistemazioni fondiarie e all'agricoltura di tipo industriale, ha influito negativamente su questa specie nonostante la sua elevata valenza e plasticità ecologica.

medio rischio

• 151

SISTEMAZIONE FONDIARIA: RIMOZIONE DI SIEPI E BOSCHETTI

 
 

La specie si rinviene spesso ai margini delle fasce boscate e dei sieponi. La rimozione di questi elementi ne riduce i siti idonei al rifugio e all'alimentazione.

medio rischio

• 243

PRELIEVO/RACCOLTA DI FAUNA IN GENERALE: INTRAPPOLAMENTO, AVVELENAMENTO, CACCIA/PESCA DI FRODO

 
 

Il Biacco maggiore, come tutti i rettili striscianti, viene spesso perseguitato in quanto erroneamente confuso con specie velenose.

alto rischio

• 502

RETI DI COMUNICAZIONE: STRADE, AUTOSTRADE

 
 

In prossimità di centri abitati il traffico stradale è spesso una delle principali cause di mortalità della specie.

alto rischio

MISURE DI CONSERVAZIONE

 

INTERVENTI ATTIVI

• IA3

Acquisizione di terreni agricoli e di habitat naturali in ambiente magredile

• IA18

Attività di vigilanza e prevenzione dei fenomeni di bracconaggio

INCENTIVAZIONI E INDENNITÀ

• IN1

Incentivazione per la riduzione dell'uso dei prodotti fitosanitaria a favore dell'agricoltura biologica e integrata

• IN2

Conversione dei seminativi, mantenimento dei prati, dei pascoli e delle fasce inerbite

• IN6

Incentivi per il ripristino e la manutenzione delle siepi e delle fasce boscate

PROGRAMMI DI MONITORAGGIO E/O RICERCA

• MR9

Monitoraggio delle specie di mammiferi, anfibi, rettili e invertebrati con particolare riferimento alle specie elencate nelle schede dei sic presenti all'interno della zps

• MR13

Sviluppo di un sistema di indicatori biologici e relativi monitoraggi

• MR21

Monitoraggio delle infrastrutture ecologiche (siepi, fasce boscate) e degli alberi notevoli

PROGRAMMI DIDATTICI

• PD1

Sensibilizzazione operatori economici locali: agricoltori e allevatori

• PD6

Programma di informazione e sensibilizzazione della popolazione

• PD8

Formazione specifica per i monitoraggi degli habitat e delle specie di flora e fauna rivolta a personale della regione e della provincia

REGOLAMENTAZIONI

• RE1

Conservazione prati stabili

• RE4

Riduzione dell'impatto dei prodotti fitosanitari e protocolli relativi alla pratica dell'agricoltura integrata

• RE6

Conservazione delle siepi e delle fasce boscate

• RE9

Manuntenzione e gestione degli ambienti ripariali

• RE10

Divieto di nuovi interventi di riordino fondiario e bonifica all'interno del perimetro della zps

• RE23

Salvaguardia e valorizzazione del paesaggio naturale e rurale tradizionale

• RE29

Divieto di raccolta delle specie di interesse

BIBLIOGRAFIA

Sito web del Ministero dell'Ambiente e del Territorio, Direzione Conservazione Natura.
https://www.minambiente.it/index.php?id_sezione=2083

Bruno, S., Dolce, S., Sauli, G. & Veber, M. 1973
Introduzione ad uno studio sugli anfibi e rettili del Carso Triestino.
Atti Mus.Civ.Stor.nat.Trieste, 28, (2): 485-576.

Lapini, L., Dall'Asta, A., Bressi, N., Dolce, S. & Pellarini, P. 1999
Atlante corologico degli Anfibi e dei Rettili del Friuli Venezia Giulia.
Edizioni del Museo Friulano di Storia Naturale, Comune di Udine.

Filippi, E. & Luiselli,L. 2000
Status of the Italian snake fauna and assessment of conservation threats.
Biological Conservation, 93: 219-225.

Filippi, E. & Luiselli, L. 2006
Changes in community composition, habitats and abundance of snakes over 10+ years in a protected area in Italy: Conservation implications.
Herpetological Journal, 16 (1): 29-36.

A.A.V.V. 2007
Salvaguardia dell'erpetofauna nel Territorio di Alpe-Adria. Un contributo della Regione Friuli Venezia Giulia a favore della biodiversità.
Direzione centrale delle risorse agricole, naturali, forestali e montagna-Ufficio studi faunistici. Udine.

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